By: Pari Esfandiari
L’ invasione dell’Ucraina sembra una guerra di conquista vecchio stile. In realtà, ha mescolato elementi tradizionali e altri innovativi e, sebbene la dimensione cyber sia stata meno visibile, è presente a tutti gli effetti. Uno studio di Microsoft indica che un giorno prima dell’invasione la Russia ha attaccato con un’arma informatica chiamata FoxBlade i computer ucraini. Per quanto riguarda la difesa ucraina, è stata rapida a «distribuire la sua infrastruttura digitale nel cloud pubblico, dove è stata ospitata in data center europei».
L’Ucraina ha anche lanciato una delle campagne di pubbliche relazioni di maggiore successo di sempre, mettendo insieme eserciti internazionali di informatica e informazione composti da 500 mila hacktivisti. Ha fatto pressioni sul blocco occidentale per severe sanzioni contro la Russia ed è stata ricompensata con le sanzioni più dure mai imposte a una grande economia; ha inoltre orchestrato con successo un embargo digitale del settore privato. Il vice primo ministro e ministro della Trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, ha chiesto alle istituzioni di governance di internet di tagliare fuori la Russia dalla rete. L’appello di Fedorov ha ricevuto un «no» collettivo ma solidale, dovuto al fatto che il cuore di internet dovrebbe rimanere apolitico.